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Source text - Italian IntroduzioneMicroLink è un software realizzato al fine di permettere un dialogo più semplice tra il vostro cronometro ed un personal computer.Utilizzando questo programma è possibile importare o predisporre liste di concorrenti, ordini di partenza, strutture di gruppi ed inviarli al cronometro e successivamente ricevere dal cronometro i risultati acquisiti.Il programma lavora in ambiente Windows standard e permette di utilizzare tutte le funzioni tipiche di tale sistema operativo quali, ad esempio, il ridimensionamento e lo spostamento delle finestre, la selezione dei menu attraverso il mouse, et cetera.
OperativitàL’utilizzo del programma si presenta estremamente semplice e si può scomporre nelle seguenti fasi:1. Apertura della gara2. Verifica dei parametri di comunicazione3. Inserimento / acquisizione dati di gara (nomi, gruppi, ordini di partenza)4. Invio dei dati al cronometro5. Acquisizione dati dal cronometro6. Esportazione dati verso altri programmi7. Salvataggio della gara.Le fasi 3 e 4 e 6 non sono indispensabili in caso di sola acquisizione dati. La fase 3 è necessaria se si intende utilizzare la fase 4.
InstallazioneAvviate nella consueta modalità di Windows il programma MicroLink_xxxx.exe.Nella videata di benvenuto del programma di installazione InstallShield cliccare su Nella videata successiva inserite nei campi “User Name” e “Organization” il vostro nome è la società a cui è stata rilasciata la licenza per questo software.Se si desidera che chiunque abbia accesso al computer possa utilizzare il prodotto, selezionate “Anyone who uses this computer” altrimenti selezionate “Only for me” e cliccate su .La videata successiva riassume i dati di installazione. Se tutti dati sono corretti, cliccate su .InstallShield installerà il prodotto sul PC mostrando lo stato d’avanzamento. Al termine dell’installazione possibile leggere le ultime novità della release installata selezionando “Show the readme file”.Cliccando sul tasto si esce dalla procedura di installazioneDurante l’intera procedura di installazione è possibile ritornare alla videate precedente cliccando sul tasto .
Translation - English Introduction MicroLink is a software created to simplify the dialogue between your stopwatch and a personal computer.The program makes it possible to import or prepare competitor lists, start orders and group structures, to send them to the stopwatch and then to receive from the stopwatch the results that have been acquired.The program functions in the standard Windows environment and makes it possible to use all the functions typical of this operating system, such as the resizing and moving around of windows, the selection of menus with the mouse, etc.
Program operations The program is very simple to use and its operations can be broken down into the following phases:1. Opening of race 2. Checking of communication parameters 3. Entering / acquisition of race data (names, groups, start orders)4. Sending of data to the stopwatch 5. Acquisition of data from the stopwatch 6. Exporting of data to other programs 7. Saving of race.Phases 3, 4 and 6 are not essential if data acquisition only is required. Phase 3 is necessary if you intend to use phase 4.
InstallationRun the MicroLink_xxxx.exe. program in the usual way for Windows In the welcome window of the InstallShield installation program, click on In the next window enter your name and the company to which the licence for this software has been granted in the fields “User Name” and “Organization”.If you want anyone who uses the computer to be able to use the product, select “Anyone who uses this computer”, otherwise select “Only for me” and click on .The next window summarizes the installation data. If all the data are correct, click on .InstallShield will install the product on the PC showing the status of progress of installation. When installation is completed, it is possible to read the latest updates in the release installed by selecting “Show the readme file”.Click on the button to exit installation. During the whole installation procedure, it is possible to return to the previous window by clicking on the button.
Italian to English: Biodegradazione di composti piombo - organici
Source text - Italian Fino a pochi anni fa sono stati utilizzati in modo molto massiccio composti chimici organici del piombo per la produzione di carburanti. I composti organici del piombo più frequentemente usati erano il piombo-tetraetile, il piombo-tetrametile e composti misti metilici-etilici. Tali composti si sono rivelati in seguito altamente tossici e, a causa della loro elevata stabilità chimica e persistenza, hanno assunto una grande rilevanza per l’ambiente.
Le sperimentazioni condotte da UMWELTSCHUTZ NORD sono state principalmente mirate ad indagare la possibilità di applicazione di processi di risanamento basati sull'attacco microbiologico dei composto organici del piombo con decomposizione delle catene alchiliche. Questo approccio si basa quindi sulla decomposizione microbiologica dei componenti organici delle molecole inquinanti e risultante detossificazione ed immobilizzazione del prodotto finale che permane nel suolo, rappresentato da piombo inorganico.
Al fine di studiare i fattori implicati nei processi di degradazione delle molecole di piomboalchili nei terreni e nelle acque contaminate, sono state condotte specifiche sperimentazioni a partire dal principio che la decomposizione delle catene alchiliche può avvenire sia in condizioni aerobiche che anaerobiche. Al fine di rilevare i livelli di rendimento raggiungibili in entrambe queste condizioni ambientali sono state condotte delle indagini sia in laboratorio che su scala tecnica.
Per le sperimentazioni sono stati utilizzati campioni di terreno provenienti da siti realmente contaminati, mediamente contaminati da piombo sia organico che inorganico e idrocarburi.
I dati respirometrici rilevati nel terreno contaminato hanno evidenziato che senza interventi di stimolo non potevano essere raggiunte attività biologiche interessanti per l'esecuzione della bonifica. Nel protocollo sperimentale è stata quindi inserita l'addizione al suolo contaminato di co-substrati organici con la funzione di stimolo dell'attività della popolazione microbiologica. In questa fase preliminare della sperimentazione è stata accertata inoltre l'assenza di azioni tossiche delle contaminazioni presenti nel suolo (piombo organico e inorganico) sull'attività della popolazione microbiologica.
La valutazione dei fenomeni di degradazione delle catene alchiliche dei composti organici del piombo e dell'andamento delle concentrazioni di inquinanti nel corso delle prove di risanamento in laboratorio è stata condotta in un primo approccio su sospensioni di terreno in acqua mantenute in condizioni aerobiche. Nell’ambito di questi test sono state rilevate riduzioni dei contenuti di piomboalchili >99%.
La simulazione delle condizioni reali è stata quindi effettuata su colonne di terreno con percolazione di acqua ed acqua addizionata con sostanze chimiche (acqua ossigenata, fonti di fosfato ed azoto). In queste prove sono stati raggiunti valori di abbattimento pari a ca. il 64 % del totale delle concentrazioni iniziali dei piomboalchili entro 4 settimane. L'abbattimento delle concentrazioni di inquinanti è stato verificato sia nel terreno che nella fase liquida percolante. Ciò appare dimostrare che non è stata indotta la mobilizzazione ed il trasferimento degli inquinanti dal terreno alla fase acquosa.
Le medesime prove in colonna svolte in condizioni anaerobiche hanno evidenziato un certo abbattimento delle concentrazioni di piomboalchili per attività di biodegradazione. Il tasso di rendimento risulta però minore (39 % delle concentrazioni iniziali) rispetto alle condizioni aerobiche.
Translation - English Until a few years ago, lead-organic compounds were used on a vast scale in the production of fuels. The most frequently used lead-organic compounds were tetraethyl lead, tetramethyl lead and methylic-ethylic compounds. These compounds subsequently turned out to be highly toxic and, because of their high level of chemical stability and permanence, have become of great significance for their impact on the environment.
The main objective of the experiments conducted by UMWELTSCHUTZ NORD has been to investigate the possibility of applying remediation processes based on microbiological attack on lead-organic compounds with the decomposition of alkyl chains. This approach is therefore based on the microbiological decomposition of the organic components of the contaminant molecules and the consequent detoxification and immobilization of the final product which remains in the soil, that is, inorganic lead.
To study the factors involved in the degradation processes of the lead-alkyl molecules in the contaminated soil and waters, specific experiments were conducted based on the principle that the decomposition of the alkyl chains can occur in both aerobic and anaerobic conditions. To ascertain the levels of effectiveness which can be obtained in both these environmental conditions, laboratory and technical-scale research was carried out.
For the experiments, samples of soil were used which came from real contaminated sites, with an average level of contamination by both organic and inorganic lead and by hydrocarbons. The respirometric data taken from the contaminated soil showed that without stimulation it was impossible to reach levels of biological activity which might be adequate for carrying out remediation. Therefore the addition to the soil of organic co-substrates to stimulate the activity of the microbiological population was inserted into the experimental protocol. In this preliminary phase of experimentation, the absence of toxic actions by the contaminants present in the soil (organic and inorganic lead) on the activity of the microbiological population was established.
During remediation experiments in the laboratory, evaluation of the degradation phenomena of the lead-organic compound alkyl chains and of the modification of concentrations of contaminants was first carried out on suspensions of soil, maintained in aerobic conditions, in water. In this test a >99% reduction of the content of lead-alkyls was observed
Simulation of real conditions was then carried out on columns of soil with the percolation of water and water to which chemical substances (oxygenated water, phosphate and nitrogen sources) had been added. In these experiments, reduction values of about 64 % of the initial concentrations of lead-alkyls were reached within 4 weeks. The reduction of concentrations of contaminants was observed both in the soil and in the liquid percolation phase. This seems to demonstrate that there was no induction of mobilization and transfer of contaminating substances from the soil to the water phase.
The same tests in a column carried out in anaerobic conditions showed a certain reduction in concentrations of lead-alkyls as a result of biodegradation. However, the rate of efficiency is lower (39% of initial concentrations) than in aerobic conditions.
Italian to English: Outplacement
Source text - Italian Il momento dell’inserimento in una nuova attività comporta anche alcune forme di ansia e preoccupazione (oltre agli inevitabili interrogativi sulla scelta adottata) connesse alla complessa gestione della socializzazione all’interno di un nuovo contesto di lavoro (fatto di aspetti personali e fisici), alla positiva affermazione delle proprie capacità, alla ricostruzione della propria immagine sociale verso il proprio mondo e all’uscita da una situazione precedente.
Il candidato coinvolto nel progetto si trova quindi a confrontarsi con questo complesso processo di scelta: da questo punto di vista la funzione del supporto consulenziale fornito dai professionisti diviene fondamentale per contribuire a chiarire i termini del problema - oltre a considerare e scegliere tra le tante e diversificate variabili sul campo - fornendo un sostegno psicologico a contenimento della controparte emotiva.
Successivamente a questa parte importante di attività da parte dei nostri consulenti, l’impegno è quello di monitorare l’inserimento del lavoratore nel nuovo contesto lavorativo, al fine di consigliarne le azioni e le iniziative di consolidamento, miglioramento e correzione per salvaguardare principalmente l’inserimento raggiunto.
I consulenti, mediante la creazione ed il mantenimento dei contatti e delle relazioni con le aziende interessate all’assunzione dei lavoratori coinvolti nel progetto di supporto alla ricollocazione, agiscono da facilitatori, in modo da contribuire a superare tematiche o problematiche legate all’età, a competenze rispondenti ma a volte ritenute datate, ad aspetti retributivi, a sgravi contributivi e facilitazioni legislative legate all’assunzione del personale.
Analogamente i consulenti continueranno ad operare nei confronti dei candidati seguiti, in modo da condurre a riflessioni che inducano i lavoratori a considerare con attenzione eventuali resistenze legate a tipologie di azienda, a forme contrattuali, ad eventuali turnazioni, a proposte retributive non rispondenti alle aspettative, riconfermando in ogni occasione i contenuti del progetto professionale e rendendo consapevole l’interessato dell’importanza di un reingresso rapido nel mondo del lavoro.
Dal punto di vista dei risultati attesi, questa fase si caratterizza per la presenza delle seguenti specificità:
- inserimento in azienda coerente con l’obiettivo professionale e adeguato livello di soddisfacimento delle condizioni ed aspettative del candidato elaborate nel corso delle precedenti fasi del progetto;
- affidamento di attività/mansioni coerenti con esperienza, competenze ed aspettative di sviluppo e crescita personale e professionale;
- consolidamento del candidato nel posto di lavoro ed eventuale conferma e trasformazione del rapporto di lavoro a tempo indeterminato, nel caso di altre tipologie di rapporto;
- tempestiva rilevazione delle aree di criticità ed attivazione di eventuali azioni di recupero e miglioramento;
- relazione conclusiva dell’attività svolta, riassuntiva del percorso attraversato e degli esiti ottenuti quanto a colloqui svolti, opportunità incontrate, difficoltà superate e risultati ottenuti.
Translation - English The moment of insertion into a new job also brings with it forms of anxiety and worry (as well as the inevitable doubts about the choice made) connected with the complex management of socialisation in a new work context (made up of personal and physical factors), to the successful employment of his/her abilities, to the reconstruction of the outplaced worker’s own social image in his/her world and to his/her exit from a previous situation.
The candidate involved in the project therefore finds that he/she has to deal with this complex process of choice. From this point of view the counselling support given by the professionals becomes fundamental in helping to clarify the terms of the problem – as well as in considering and choosing between the many diversified variables involved – providing psychological support in the containment of any negative emotional repercussions.
After this important part of the activity by our consultants, their task is that of monitoring the worker in the new work context in order to advise him/her on actions of consolidation, improvement and correction, above all in order to safeguard the insertion attained.
The consultants act as facilitators through the creation and maintenance of contacts and relations with the firms interested in hiring the workers involved in the outplacement project in order to help in overcoming problems or issues connected with age, competences that correspond to the job but are sometimes considered dated, questions of pay, tax relief and legislative facilitations connected to the hiring of staff.
Similarly the consultants will continue to work with the candidates followed in order to get them to reflect in a way that makes them give careful consideration to any dissatisfaction connected to the type of firm and contract, possible shift work and pay offers not meeting expectations, at every occasion reaffirming the contents of the vocational project and making the person concerned aware of the importance of a reinstatement into the world of work.
From the point of view of the results expected, this phase is characterised by:
- insertion in the firm that corresponds to the vocational objective and an adequate level of satisfaction of the candidate’s conditions and expectations worked out during the previous project phases;
- assignment of activities/tasks corresponding to the experience, competences and expectations of personal and vocational development and growth;
- consolidation of the candidate in the job, and possible confirmation in the job and transformation of the work relationship into indefinite job tenure if this is not already the case;
- prompt identification of critical areas and activation of any remedial actions or actions for improvement;
- final report on the activity carried out, summary of the road travelled and of the results attained with regard to interviews done, openings found, difficulties surmounted and results obtained.
Italian to English: Pino silvestre in Alto Adige
Source text - Italian La fascia submontana, che fra i 500 ed i 1000 m
s.l.m. riveste le pendici delle principali vallate
dell’Alto Adige (Val d’Adige, Val d’Isarco), vede
la massima diffusione delle formazioni a pino
silvestre. Qui, in virtù della costituzionale aridità
del clima prettamente continentale centro-alpino,
il pino silvestre (Pinus sylvestris L.) sostituisce il
faggio (Fagus sylvatica L.), andando a ricoprire,
più spesso in formazione pura come associazione
durevole (Vaccinio-Pinetum sylvestris), ambienti
con condizioni edafiche estreme. Per la loro
estensione questi popolamenti costituiscono gli
elementi caratterizzanti l’attuale paesaggio assieme
a castagneti da frutto, vigneti, prati e pascoli di bassa
quota e nuclei abitativi rurali.
Secondariamente il pino silvestre edifica il piano
dominante nelle attuali formazioni del piano collinare
superiore in consorzio con latifoglie mesofile,
con la roverella in particolare sui versanti a meriggio
(Antherico liliaginis-Pinetum arcostaphyletosum
uvae-ursi) o col castagno in stazioni piú fresche
ed ombreggiate (Phyteumo betonicifoliae-Quercetum
vaccinietosum mirtilli) (RIPARTIZIONE FORESTE
BOLZANO: 2006), con escursioni nel sottostante piano
collinare inferiore, più propriamente edificato da
latifoglie termofile cedue con orniello e carpino
nero quali specie principali (Orneto-Ostryetum
quercetosum).
La piccola era glaciale, terminata in Europa attorno
alla prima metà del 1800, determinò la discesa del
piano collinare superiore verso il fondovalle e
di conseguenza la diffusione del pino silvestre a
quote più basse. In seguito, contestualmente con il
progressivo aumento delle temperature, si assiste
alla riconquista del piano collinare da parte delle
latifoglie (Quercus pubescens, Quercus petraea,
Castanea sativa, Prunus avium, Tilia cordata,
Fraxinus ornus, Corylus avellana), processo che
perdura tuttora.
All’inizio del XX secolo i terreni del circondario di
Bressanone, ove attualmente è radicato il bosco quasi
puro di pino silvestre, erano occupati da castagneti
e vigneti. In seguito vennero intensamente sfruttati
durante tutto l’anno dal pascolo soprattutto ovino, al
pari dei pascoli prossimali di pertinenza del maso.
Fino al periodo 1920 -1940 furono quindi sottoposti
ad un forte degrado.
Dopo la II. Guerra Mondiale, alla progressiva
diminuzione del carico pascolivo seguì la ricolonizzazione
spontanea delle superfici da parte del
pino silvestre, localmente assistita da rimboschimenti
effettuati dall’autorità forestale, che portò
ad un bosco di media copertura con sottobosco di
ericacee. L’attuale soprassuolo, dunque di prima
generazione con un’età media di ca. 60 (90) anni,
ha subito un progressivo degrado in seguito alla
raccolta di strame ed alla mancanza di cure colturali
che ne hanno compromesso la stabilità strutturale
ed ecologica nei confronti di diversi parassiti endemici,
causa accertata di mortalità dall’inizio degli
anni ’90: Viscum album, Cenangium ferruginosum,
Sphaeropsis sapinea, Armillaria sp.
Translation - English In the submontane zone that covers the slopes of the main valleys of the Alto Adige (Adige Valley, Isarco Valley) between 500 and 1000 metres above sea level, formations of Scots Pine are the most extensive. Here, because of the constitutional aridity of the typically continental climate of the Central Alps, the Scots pine (Pinus sylvestris L.) replaces the beech (Fagus sylvatica L.), covering environments with extreme ephadic conditions for the most part in pure formation as a lasting association (Vaccinio-Pinetum sylvestris). Due to their extent these stands constitute the main feature of today’s landscape together with sweet chestnut woods, vineyards, low-lying meadows and pastures and rural population centres.
Secondarily, the Scots pine is dominant in current upper hill formations in combination with temperate broadleaves, with the downy oak in particular on the south-facing slopes (Antherico liliagini-Pinetum arcostaphyletosum uvae-ursi) or with chestnut in cooler and more shaded places (Phyteumo betonicifoliae-Quercetum vaccinietosum mirtilli) (BOLZANO FORESTRY DEPARTMENT: 2006), spreading into the hillside below, more characteristically made up of copses of thermophilic broadleaves with manna ash and hop-hornbeam as the main species (Orneto-Ostryetum quercetosum).
The little ice age, which finished in Europe around the first half of the 19th century, caused the descent of the upper hillside towards the valley bottom and consequently the spread of the Scots pine to lower levels. Subsequently, in concomitance with the progressive increase in temperatures, the hillside was reconquered by broadleaves (Quercus pubescens, Quercus petraea, Castanea sativa, Prunus avium, Tilia cordata, Fraxinus ornus, Corylus avellana), a process still in progress today.
At the beginning of the 20th century the land in the environs of Bressanone, where today the wood is almost purely of Scots pine, was occupied by chestnut woods and vineyards. Subsequently it was intensely exploited throughout the year for grazing, above all for sheep, in the same way as the nearby pastures belonging to the farmsteads. Until the period 1920-1940 they therefore underwent considerable deterioration.
After the Second World War, spontaneous recolonisation of the surface by the Scots pine followed the progressive reduction of grazing, locally assisted by reforestation carried out by the forestry authority, which led to a wood of average covering with ericaceous undergrowth. Today the current stands, of first generation with an average age of about 60 (90) years, have undergone progressive deterioration because of hay harvesting and neglect in their cultivation. These have weakened their structural and ecological stability in the face of various endemic parasites, the established cause of mortality since the beginning of the 1990s: Viscum album (European mistletoe), Cenangium ferruginosum (Cenangium limb canker), Sphaeropsis sapinea (Sphaeropsis shoot blight), Armillaria sp. (Armillaria root-rot fungus).
Italian to English: Bruciatore del termovalorizzatore
Source text - Italian BRUCIATORE DI AVVIAMENTO
Nella testata del bruciatore è inserita una lancia ad ultrasuoni per regolare la temperatura o per un eventuale aggiunta di prodotti per migliorare la combustione.
Funzionamento
Un ventilatore insuffla l’aria comburente entro la testata del bruciatore e da questa nella camera di combustione; il gas giunge al bruciatore alla pressione ridotta al valore desiderato ed opportunamente stabilizzata. Una valvola di regolazione manovrata da un servocomando azionato da un regolatore di temperatura o di pressione provvede a parzializzare opportunamente il passaggio del gas e questo si traduce in un minore o maggiore afflusso di combustibile dagli ugelli del distributore a piastrina, contemporaneamente lo stesso servocomando manovra il sistema che dosa l’aria comburente.
Sulla struttura del bruciatore realizzata in lamiera di acciaio verniciata, sono montati:
Flangia di fissaggio alla testata del rotativo o alla piastra della post combustore, con portella incernierata in modo da facilitare l’apertura del bruciatore e la manutenzione della bocca a fuoco.
Gruppo serrande per la regolazione dell’aria comburente.
Distributore toroidale doppio per gas metano.
Rampa d’alimentazione gas.
La cassa del bruciatore viene sempre insufflata dall´aria del ventilatore anche in fase di STOP o stand-by bruciatore, per salvaguardare l´apparecchiatura dalle alte temperatura di combustione.
Trasformatore di accensione
E’ di tipo a funzionamento continuo da V. 220 o 110/8000 con potenza di 20 mA e genera l’alta tensione che serve per far scoccare la scintilla per l’accensione del bruciatore pilota.
Rivelatore di fiamma
Viene montata la fotocellula DURAG con pannello programmatore. Il compito della fotocellula è quello di garantire il funzionamento del bruciatore solo in presenza di fiamma. Se per motivo accidentale la fiamma venisse a mancare, la fotocellula dopo 3 secondi, tramite il pannello programmatore manda il bruciatore in blocco fiamma.
La caratteristica della fotocellula, di rilevare le radiazioni ultraviolette emesse da tutte le fiamme, non deve essere alterata da elementi estranei. Da qui la necessità di mantenere perfettamente pulito l’elemento sensibile e di non interporre tra questo e la fiamma nulla che possa assorbire le radiazioni ultraviolette (come ad esempio il vetro). Si ottiene con questo tipo di fotocellula il vantaggio che altre fonti luminose diverse dalla fiamma non interferiscano provocando false rivelazioni.
Quando si verifica il blocco fiamma, per riprendere il normale funzionamento è necessario riarmare manualmente il programmatore contenuto nel quadro premendo l’apposito pulsante.
Parafiamma
E’ montato su un apposito tubo scorrevole ed evita che la fiamma sia strappata. La particolare inclinazione ha lo scopo di imprimere turbolenza all’aria comburente per facilitare la miscelazione con il combustibile gassoso.
Gruppo di regolazione
E’ costituito da un servocomando, la valvola di regolazione del gas per la regolazione dell’aria comburente.
La valvola di regolazione del gas
E’ posta sul circuito di alimentazione del gas al bruciatore ed è comandata dal PLC.
Camera di regolazione aria
Sul profilo della camma insiste una leva a rullo che con opportuni rinvii apre o chiude le serrande aria in funzione della maggiore o minore quantità di combustibile bruciato. L’aria necessaria per avere una buona combustione viene comandata dal PLC, impostando dei valori di processo.
Rampa di alimentazione del gas
Sul circuito di alimentazione gas al bruciatore vengono installate le valvole di intercettazione, di blocco, di sfiato, di modulazione gas che hanno lo scopo di garantire la portata del gas con i sistemi di sicurezza necessari per garantire il corretto funzionamento.
Translation - English START BURNER
An ultrasonic nozzle is installed in the head of the burner to regulate the temperature or for the possible addition of products to improve combustion.
Functioning
A fan sucks combustion air into the burner head and from this into the combustion chamber; the gas reaches the burner at a pressure reduced to the desired value and suitably stabilised. A regulation valve operated by a servo control activated by a temperature or pressure regulator chokes or opens up the gas flow as the situation requires and this causes a smaller or greater influx of combustible from the nozzles of the plate discharger. At the same time the servo control operates the system that regulates the quantity of combustion air.
The following are mounted on the structure of the burner, which is made of painted sheet steel:
Fastener flange on the head of the rotating chamber or on the plate of the post-combustion chamber, with a hinged flap to facilitate opening the burner and maintenance of the fire mouth.
Shutter unit to regulate combustion air.
Double toroidal discharger for methane gas.
Gas supply ramp.
Air is always blown over the casing of the burner by the fan even when it is in a STOP or stand-by phase, to protect the equipment from the high combustion temperatures.
Ignition transformer
This is V. 220 or 110/8000 direct current with a power of 20 mA and generates the high voltage that is needed to set off the spark to ignite the pilot burner.
Flame sensor
The DURAG photocell with its programming panel is mounted. The job of the photocell is to guarantee that the burner functions only when the flame is present. If for any accidental reason there is no flame, after 3 seconds by means of its programming panel the photocell panel puts the burner into flame shutdown.
The photocell’s ability to detect ultraviolet rays emitted by all the flames must not be altered by extraneous objects. For this reason its sensor must be kept perfectly clean and nothing should be put between it and the flame that can absorb ultraviolet rays (such as glass). The advantage of this kind of photocell is that other sources of light different from the flame do not interfere and cause false detections.
When a flame shutdown occurs, to resume normal functioning the programmer contained in the unit must be reactivated manually by pressing the appropriate button.
Flame guard
This is mounted on a dedicated sliding pipe and prevents the flame from being stretched. The aim of its special inclination is to create turbulence in the combustion air in order to facilitate its mixing with the gaseous combustible.
Regulation unit
This consists of a servo control, the gas regulation valve for the regulation of combustion air.
The gas regulation valve
This is located on the circuit supplying gas to the burner and is controlled from the PLC.
Air regulation chamber
On the cam contour there is a roller lever that when returned opens or closes the air shutters depending on whether the quantity of combustible burnt is greater or smaller. The PLC controls the air to supply the quantity necessary for good combustion by setting the values for the process.
Gas supply ramp
Interceptor, block, vent and modulation valves are installed on the circuit supplying gas to the burner. Their purpose is to guarantee the volume of gas and they have safety systems to guarantee correct functioning.
Italian to English: Materiali per mobili
Source text - Italian Collezione GARDEN
Mobili per camere d’albergo
FINITURE (aspetto esteriore del mobile finito)
· Faggio cherry
MATERIALI
Frontali ante e cassetti
· Pannello di particelle di legno* spessore 19mm impiallacciato 2 lati legno di faggio (Fagus sylvatica). Bordi impiallacciati spessore 1,5mm.
· Profili e decori a crociera con diamante: legno kotò massiccio (Pterygota bequaertii).
· Cassetti cannettati: legno kotò massiccio (Pterygota bequaertii).
Maniglie
· Ottone bagno oro.
Struttura armadi e mobili
· Fianchi armadio battente e mobili: pannello di particelle di legno* spessore 19mm. Superficie esterna impiallacciata legno di faggio (Fagus sylvatica). Superficie interna nobilitata con carta melaminica decorativa effetto legno. Bordi: impiallacciati spessore 1,5mm. Bordi retro: carta melaminica.
· Fianchi armadio scorrevole: pannello di particelle di legno* spessore 26mm impiallacciato 2 lati legno di faggio (Fagus sylvatica). Bordi: impiallacciati spessore 1,5mm. Bordi retro: carta melaminica.
· Fondi e coperchi: pannello di particelle di legno* spessore 19mm nobilitato con carta melaminica decorativa effetto legno. Bordi: impiallacciati spessore 1,5mm. Bordi retro: carta melaminica.
Schienali
· Schiene armadi: pannello di particelle di legno* spessore 8mm nobilitato lato interno con carta melaminica decorativa effetto legno.
· Schiene mobili: pannello di fibra di legno a media densità (MDF**) spessore 3,5mm nobilitato lato interno con carta melaminica decorativa effetto legno.
Struttura scrivania e portavaligie
· Fianchi: pannello di particelle di legno* spessore 26mm impiallacciato 2 lati legno di faggio (Fagus sylvatica). Bordi: impiallacciati spessore 1,5mm. Bordi retro: carta melaminica. Dove previsto gambone in metallo finitura ottone o acciaio satinato.
Top
· Pannello di particelle di legno* spessore 29mm. Bordo frontale arrotondato in faggio massiccio (Fagus sylvatica) spessore 8mm, bordi laterali impiallacciati spessore 1,5mm. Superficie impiallacciata legno di faggio (Fagus sylvatica) con vernice protettiva o rivestita con laminato decorativo (HPL Duropal). Alzatina: legno kotò massiccio (Pterygota bequaertii). Ogni top è smontabile e sostituibile.
Testate
· Profili cannettati e diamanti: legno kotò massiccio (Pterygota bequaertii).
· Pannelli: pannello di particelle di legno* spessore 15mm. Superficie esterna impiallacciata legno di faggio (Fagus Sylvatica).
Translation - English GARDEN Collection
Furniture for hotel rooms
FINISHINGS (external appearance of the finished item of furniture)
· Cherry beech
MATERIALS
Fronts of doors and drawers
· Particle board panel thickness 19mm veneered beech wood* (Fagus sylvatica) on both sides. Veneered edges 1.5mm thick.
· Profiles and ornamentation criss-cross with diamond: solid kotò wood (Pterygota bequaertii).
· Etched line effect drawers: solid kotò wood (Pterygota bequaertii).
Handles
· Gold-plated brass.
Structure of wardrobes and furniture
· Sides of hinged-door wardrobe and furniture: particle board panel thickness 19mm veneered beech wood external surface (Fagus sylvatica). Interior surface adorned with decorative melammine paper with wood effect. Edges: veneered thickness 1.5mm. Back edges: melammine paper.
· Sides of sliding-door wardrobe: particle board panel thickness 26mm veneered beech wood* (Fagus sylvatica) on both sides. Edges: veneered thickness 1.5mm. Back edges: melammine paper.
· Bottoms and tops: particle board panel* thickness 19mm adorned with decorative melammine paper with wood effect. Edges: veneered thickness 1.5mm. Back edges: melammine paper.
Backs
· Wardrobe backs: particle board panel* thickness 8mm adorned on inner side with decorative melammine paper with wood effect .
· Furniture backs: medium density fiberboard (MDF**) thickness 3.5mm adorned on inner side with decorative melammine paper with wood effect.
Desk and luggage stands
· Sides: particle board panel* thickness 26mm veneered beech wood* (Fagus sylvatica) on both sides. Edges: veneered thickness 1.5mm. Back edges: melammine paper. In some cases, metal leg with brass or satined steel finishing.
Tops
· Particle board panel* thickness 29mm. Rounded front edge in solid beech wood (Fagus sylvatica) thickness 8mm, veneered side edges thickness 1.5mm. Veneered beech wood (Fagus sylvatica) surfaces with protective varnish or lined with laminate (HPL Duropal). Backsplash: solid kotò wood (Pterygota bequaertii). All tops can be easily dismantled and changed.
Headboards
· Profiles etched line effect and diamond: solid kotò wood (Pterygota bequaertii).
· Panels: particle board panel* thickness 15mm. External surfaces veneered beech wood (Fagus Sylvatica).
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